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L’acquisizione di nuove figure professionali, oggi meglio nota nella terminologia inglese con il claim talent acquisition, è uno dei processi di ricerca e di acquisizione di manodopera umana più storico che il mondo del lavoro abbia mai conosciuto.

Oggi, la presenza di giovani talenti, per via della fuga dei cervelli di sempre più italiani all’estero, è realmente scarsa: sgomenta trovarsi dinanzi un binomio così imperfetto: disoccupazione da un lato, bisogno di lavoratori specializzati dall’altro.

Un bisogno quest’ultimo che si fa sempre più esigente, infarcito di condizioni, sottoposto a selezioni ferree, ed è un bene che sia così, certo ma, ci si chiede, a fronte di questa ricerca molto, troppo stringente, l’azienda cosa mette a disposizione?

Prendiamo ad esempio in considerazione l’ufficio: davvero un’azienda è sempre in grado di garantire luoghi di lavoro efficienti, professionali, tecnologicamente avanzati e, soprattutto, assolutamente e perfettamente rispondenti alle necessità fisiologiche e fisiche dei lavoratori?

Ecco perchè sempre più aziende si stanno rivolgendo a Coworking per trovare spazi più consoni ai loro collaboratori.

Flessibilità e diminuzione dei costi fissi di affitto e utenze

La soluzione di un coworking per professionisti e dipendenti è vantaggiosa per molti aspetti.

  • In primo luogo può essere in grado di abbattere del 50% i costi fissi di un ufficio.
  • In secondo luogo consente di poter rendere scalabile un costo in funzione del numero di persone.
  • In terzo luogo offre la possibilità di entrare a contatto in un contesto di professionisti dove è possibile instaurare sinergie.

 

Il problema della sedentarietà in ufficio

Si, esatto, sedentarietà in ufficio. E’ esattamente questa la piaga dei nuovi talenti, che si vedono, come contropartita al loro saper brillantemente ottenere ottimi risultati con il pc, costretti a trascorrere il 99, 9% del loro tempo seduti.

In questo scenario si rende consigliabile l’uso di sedie ergonomiche, pensate proprio per favorire il miglior rapporto tra lavoratore e pc.

Gli uffici dovrebbero essere tutti progettati avendo come priorità la scelta di un arredamento ergonomico, concepito proprio a tutela della salute di chi lo vive giornalmente: il concetto di ergonomia  trova fondamento nella necessità di concorrere alla tutela del lavoratori, favorendo il loro benessere. Ecco la vera unica e genuina formula utile ad accrescere la loro efficienza e il loro rendimento.

 

No a luoghi di lavoro angusti e poco arieggiati

Nolenti o volenti, l’ufficio è il luogo che fa da background alle nostre giornate.

Come ci sentiremmo se ciò dovesse aver luogo in posti bui, angusti o poco arieggiati?

Sicurezza, benessere e prevenzione: ecco i veri must che devono caratterizzare il “soggiorno” in ufficio di ogni dipendente.

I luoghi di lavoro devono essere ampi, devono consentire una celere, semplice ed intuitiva via di fuga in caso di pericolo. Nessun mobile deve frapporsi all’uscita.

Sempre i luoghi di lavoro devono essere arieggiati, ciò significa che, in presenza di stanze grandi, ossia con superficie superiore a 40 mq, devono essere presenti almeno due finestre.

La disposizione delle scrivanie deve essere comoda, esse devono essere collocate ad una giusta distanza l’una dall’altra in modo che non sia impedita la comunicazione ma che, al contempo, sia evitata ogni forma di distrazione tra colleghi.

 

Ammettiamolo, sono molte le aziende che dedicano la loro piena esclusiva attenzione alle sole pratiche di branding occupazionale senza curarsi molto e rivolgere le loro attenzioni nei riguardi dei luoghi di lavoro offerti ai giovani dipendenti.

 

Il rispetto dei criteri standard di confort in ufficio

Prima di esigere tanto dagli altri è bene che si faccia una seria e sana autocritica circa quello che viene, in cambio, offerto. A ben vedere, la bilancia non pende quasi mai dalla parte dei lavoratori e della loro salute.

E’ tempo dunque che sia messo in atto un netto cambio di direzione.