
La sicurezza sul lavoro è divenuta, da un po’ di tempo a questa parte, una delle priorità da tutelare, ne sono testimonianza i vari interventi di carattere normativo posti in essere anche di recente.
Esistono mestieri per i quali tale tutela si fa molto più acuta, in ragione delle modalità con le quali viene prestata l’attività lavorativa: pensiamo ai web designer, i social media manager e tutte i professionisti dell’IT.
Il grande sviluppo della tecnologia ha permesso di intensificare i controlli e questo rappresenta un bene per noi tutti, oltre che per le aziende chiamate a garantire questa tutela. Ma cosa dire delle regole a tutela della salute e della sicurezza di questa figura professionale, il video terminalista appunto, tenuto a garantire prestazioni performanti?
Qualcuno dovrà pur osservare i monitor predisponendo la massima attenzione.
Anche un attimo può essere vitale, qui la distrazione non è concessa.
La rivisitazione della normativa
L’uso intensivo delle videocamere, di cui ogni luogo pubblico -e non solo- è costellato in ogni suo anfratto, ha reso indifferibile la rivisitazione della normativa sulla tutela della sicurezza sul lavoro del video terminalista, professionista che oggi può ritenersi, a pieno titolo, facente parte di una nuova categoria. Il primo embrione di normativa sulla sicurezza sul lavoro per queste nuove figure professionali è stata introdotta nel 1994.
A motivo della sua smaccata incompletezza, tale normativa è stata successivamente ampliata dal noto decreto legislativo 81/08, preceduto da un decreto interministeriale infarcito di consigli utili a rendere l’attività video terminalista meno invasiva possibile.
Eh già, perché a dispetto delle apparenze quello del video terminalista è un mestiere che, proprio a motivo dell’eccessiva staticità con la quale viene svolto, cagiona non pochi danni in capo alla vista ed alla postura.
Gli obblighi a carico del datore di lavoro
Queste nuove disposizioni di legge, sempre più contestualizzate e rese attuali anche dalla giurisprudenza consolidata, hanno oggi trovato la loro migliore applicazione in ogni luogo di lavoro.
Si rammenta a tutti i datori che, in ambiente di lavoro, devono essere garantiti in favore del video terminalista criteri minimi di salvaguardia della vista, nonché tutti gli accorgimenti mirati a garantire, o quanto meno agevolare, una postura corretta: uno dei più lodevoli è rappresentato dalla predisposizione e collocazione di sedie ergonomiche in ufficio.
Troppo spesso si dimentica che, le sedie appunto, sono concepite proprio per favorire la seduta da parte dell’utilizzatore, un utilizzatore che, rammenta giovarlo, è portatore di caratteristiche ed esigenze fisiologiche.
Già, perché a volte si bada solo al design delle sedie: non dimentichiamo che il video terminalista è chiamato oggi ad avvalersene per circa 6 ore al giorno per l’intera settimana.
In questo scenario dunque le cose cambiano: la gradevolezza estetica deve lasciare il posto alla funzionalità, garantendo a chi è destinato ad usarla la massima comodità e correttezza nella seduta, anche in funzione delle caratteristiche ambientali dell’ufficio in cui il video terminalista si trova ad eseguire le proprie prestazioni.